Un canto divino by Kawamura Genki

Un canto divino by Kawamura Genki

autore:Kawamura Genki [Kawamura, Genki]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2024-02-27T12:00:00+00:00


VI.

La popolazione Kaluli della Papua Nuova Guinea crede che gli uccelli siano lo spirito incarnato dei defunti. Molti dei loro canti, che servono per evocare i morti, nascono dall’imitazione dei versi degli uccelli. Non trovi che sia stupendo intendere il canto in questo modo? Quando una persona cara viene a mancare, i Kaluli piangono e il loro lamento si trasforma in un canto simile a un verso animale.

I loro testi abbondano di nomi di alberi e uccelli e narrano dei veri e propri racconti, chi li recita assume quasi il ruolo di un cantastorie. Quando gli abitanti di un villaggio sono mossi da un canto, impugnano la torcia e procurano una bruciatura al cantastorie. Piú il cantastorie è bravo, piú bruciature riceve in cambio della sua capacità di suscitare tristezza nelle altre persone. Ho sentito per la prima volta un canto Kaluli quando studiavo musica al conservatorio. Ero rimasta profondamente impressionata, non capivo quale fosse il confine tra il canto e il lamento, ma avevo inteso quei suoni come l’essenza stessa del cantare. Speravo che un giorno sarei stata capace di cantare allo stesso modo. Purtroppo, però, come cantante non avevo un grande talento.

Ero la meno portata tra le compagne di classe. La mia voce non faceva presa. Lo capivo benissimo dalle reazioni degli insegnanti e del pubblico. Ma sentivo che se avessi mollato non mi sarebbe rimasto piú nulla, cosí ho insistito per la mia strada, nel mio piccolo, da sola, finché ho conosciuto Michio.

Al nostro primo appuntamento gli avevo chiesto di prendere con me le redini del negozio di uccelli della mia famiglia. Gli avevo detto di voler rinunciare alla mia carriera da cantante e voler condurre una vita spensierata insieme alla famiglia e agli uccellini. Stentavo a riconoscermi, ero rimasta sorpresa dalle mie stesse parole. Lo pensavo davvero, o era stato il Signore Eterno a farmi pronunciare quelle frasi? Tuttora fatico a capirlo.

Michio si era grattato la testa, perplesso, ma mi aveva subito rincuorata dicendo che avrebbe lasciato la musica anche lui, affinché nessuno dei due si sentisse infelice. Ci siamo sposati circa sei mesi dopo.

Conservo ancora il ricordo vivido della prima volta in cui Michio ha messo piede in negozio: tutti gli uccellini avevano cinguettato all’unisono. Le loro voci, fino a quel momento piú simili a suoni sparsi e fastidiosi, si erano unite per creare un’armonia. Il deplorevole negozietto della mia famiglia mi era apparso un paradiso musicale. Ho deciso una volta per tutte di ritirarmi come cantante nel mondo terreno e ho preso in mano le redini dell’attività, e posso dire di avere cominciato una nuova vita come cantante del Mondo Eterno guidata dal Signore Eterno. Già, perché circondata ogni giorno dai cinguettii, intendevo il canto allo stesso modo di un cantastorie Kaluli.

Finché ho incontrato te, mia preziosa cantante.

Io, Michio e Kanon abbiamo cominciato a cantare nel coro, a dedicarci alle attività di evangelizzazione e, grazie al negozio di uccelli, abbiamo continuato a donare somme di denaro nel nome del Signore Eterno. Mi sentivo di gran lunga piú appagata di quando frequentavo il conservatorio e facevo piccoli concerti qua e là.



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